La seconda declinazione Latino di I

Le declinazioni indicano la forma che assume ogni parola in base alla funzione logica che svolge nella frase; la seconda declinazione, in modo speculare alla prima declinazione, include soprattutto – ma non solo - sostantivi maschili, alcuni sostantivi femminili e alcuni sostantivi neutri. In latino i generi non sono solo due come in italiano, dove abbiamo solo il maschile e il femminile; ne esiste un terzo, che è il genere neutro. Di esso fanno parte ad esempio il nome dei frutti, dei metalli, delle lettere dell’alfabeto, e tanti altri sostantivi. Riconosciamo il neutro per due ragioni: le parole neutre hanno delle uscite specifiche al nominativo singolare e plurale, che le distinguono dalle parole maschili e femminili della stessa declinazione; le parole neutre hanno l’accusativo e il vocativo identici al nominativo. I tre casi che al neutro sono uguali, cioè nominativo, accusativo e vocativo, vengono definiti casi retti. Nella seconda declinazione le parole maschili e femminili hanno prevalentemente l’uscita in -US al nominativo singolare e in -I al nominativo plurale (lupus, -i). Le parole neutre saltano subito all’occhio perché escono in -UM al nominativo singolare e in -A al nominativo plurale (bellum, -i). Nella seconda declinazione confluiscono anche parole che escono al nominativo in -ER e in -IR. E’ il caso di parole come PUER, che al genitivo diventa PUERI, e che significa “ragazzo”. O di parole come VIR, che al genitivo diventa VIRI, e che significa “uomo”. Ad eccezione del nominativo singolare in -ER e in -IR queste parole proseguono nella declinazione come LUPUS.

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